SUPERSANTOS, il cortometraggio


venerdì 16 maggio 2008

ECOMETROCUBO r4

"Socrate: Certo, l'oggetto unico e perpetuo dell'anima è appunto ciò che non esiste: ciò che fu, e che non è più - ciò che sarà e non è ancora - ciò che è possibile, ciò che è impossibile - ecco ciò che interessa l'anima, ma mai, mai ciò che è!"

(P. Valery, L'anima e la danza)


 

sabato 17 maggio 2008, dalle ore 11.00

CITTÀ DELLA SCIENZA

nell'ambito della mostra-laboratorio


4R
/ Per saperne di più

ECOMETROCUBO

anima/azione di mina di nardo


 

programma:

ore 11.00

PRESENTAZIONE DELL'OPERA

Intervento di Antonella Palmieri

ADA - Associazione Donne Architetto, Napoli

Spazio Einstein [sala interna]


 

ore 11,15

PERFORMANCE DI MONTAGGIO DELL'OPERA INSIEME CON IL PUBBLICO

Piazza della Scienza [piazzale ciminiera antistante il museo]


 

ESPOSIZIONE DELL'OPERA

L'opera resterà a Città della Scienza da sabato 17 maggio a sabato 31 maggio


 


 

<<L'ecometrocubo è la metafora delle parole che Valery attribuisce a Socrate.

Nella realtà esso esiste, ma la sua esistenza è in continuo conflitto con gli infiniti oggetti che lo compongono. E' un oggetto di oggetti, che cercano di ritrovare una loro forma, che un tempo avevano :" ciò che fu e che non è più".

Un tempo, gli infiniti pezzi di legno, dalle forme più disparate, che conformano l'oggetto, erano oggetti unici con una loro forma ben definita : erano alberi. Ridotti in infiniti pezzi, questi cercano una forma, al limite la forma perduta.

In Holzwege, l'ultimo scritto di Heidegger, si ritrova un qualcosa di simile. La parola tedesca è formata con due parole, che significano : albero e sentiero.

Il sentiero, una volta, era alberi che, abbattuti, hanno permesso la nascita del sentiero. Ma questo, ad un certo punto, termina e si ritrovano gli alberi. Ma quelli abbattuti per costituire il sentiero, non ci sono più. Sono chissà dove, ridotti in pezzi, come le infinite parti dell'ecometrocubo. Queste non potranno mai più ridiventare alberi e perciò, si avvicinano, si accostano, si parlano, si compattano mettendo in forma un progetto di "possibile", non essendo loro più permesso l'"impossibile", essere quello che erano.

Il progetto possibile, allora,è qualcosa che è, se si guardano i singoli pezzi; ma è anche qualcosa che ci ricorda ciò che i tanti pezzi non sono più : alberi.

L'oggetto "è", ma non definitivamente, perché i pezzi si modificheranno da soli al sole; mostreranno alla luce la loro essenza interna, la loro resina ; si distorceranno ; si arcueranno; continueranno a vivere in forme che lentamente mutano, ma di nuovo "saranno". Saranno un qualcosa che "mai, mai,mai" sarà definitivamente, ma che muterà con continuità, come muta la natura, della quale un tempo erano parte chiara e definita.

L'ecometrocubo sarà un nuovo elemento di natura, ancora mai visto, ma comunque Natura.>>

Antonio Rossetti

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