Gentili colleghi,
grazie per la vostra attenzione e per i contributi alle discussioni che, aldilà del retrogusto amaro che inevitabilmente si avverte, rappresentano un punto di vista diverso nell’asfittico panorama culturale e professionale che ci circonda.
Il blog cresce, è frequentato e chi ci passa ritorna. Non è poco ma non basta. Lo stiamo riorganizzando anche grazie ai vostri suggerimenti che ci hanno permesso di individuare tre aree tematiche di discussione: una sezione ospita gli interventi sui temi territoriali e ambientali, una gli interventi che riguardano l'architettura che fa a meno degli architetti (ma anche degli architetti che fanno a meno dell'architettura) e la terza ospita le discussioni riguardanti la condizione di architetto nell'Italia di oggi. Abbiamo inserito un’edicola che raccoglie notizie circa le trasformazioni urbane e tematiche professionali. Non manca qualche contributo multimediale e qualche provocazione…
Dalle discussioni in corso ci appare urgente una ridefinizione delle regole riguardanti il nostro lavoro, ora più che mai ostaggio di una babele burocratica di leggi e procedure che ci allontanano sempre di più dai tanto sbandierati obiettivi di qualità e trasparenza e alimentano la non applicazione chiara, di regole fondamentali per la convivenza civile. La professione sembra ostaggio di una “politica” invasiva e perturbante che condiziona sistematicamente l’ambiente culturale, naturale, antropico.
L'architetto non è una ditta, l'architettura non abbisogna di cattedre permanenti, se non può avere una Kunstwollen ha il dovere di perseguire giustizia e bellezza o almeno di conservarne il senso. Quello che si offre allo sguardo in Campania è purtroppo il frutto del lavoro di noi progettisti, dei decisori e delle imprese alle quali facciamo consulenze, dei cattedratici che formano e dei tecnici burocrati che firmano.
Il Coordinamento può diventare un punto di vista culturale e centrale nel dibattito programmatico sulla Metropoli e soprattutto un luogo – il blog – condiviso, in cui ritrovarsi, crescere, far “quadrato” e discoprire/riscoprire la forza e bellezza della nostra professione.
Continuiamo a parlarne.
http://coordinamentoarchitetti.blogspot.com