SUPERSANTOS, il cortometraggio


domenica 1 febbraio 2009

UN INVITO ALLA MAGIA DEL TEATRO

 

di Nicla Abate

Cos’è il teatro? Da Aristotele ai giorni nostri il termine è stato oggetto di numerose interpretazioni, e in quanto forma artistica e culturale esso si è evoluto dalle sue origini sino ad oggi, attraverso le diverse epoche e luoghi. Per questo il teatro non è riconducibile ad una definizione statica, di quelle che si ritrovano tra le diverse voci di una vocabolario. Ma il teatro è vivo, attivo, mutevole. È fatto di luci, di ombre, di spazi visibili, ma anche di silenzi, di voci, di emozioni che sfiorano la pelle e arrivano al cuore, o anche di gesti che semplicemente lasciano indifferenti perché non toccano l’intimo.

Per Eduardo De Filippo il teatro è “la magia più antica del mondo, che ha inizio quando due essere umani hanno parlato tra loro ed un terzo si è fermato ad ascoltarli”. E magia, forse, è la parola più adatta quando si parla di teatro. Essa non chiede, ma rapisce e senza rendersene conto anche il più distratto degli spettatori entra a far parte di questo magico mondo. Perché è questa la magia del teatro.

Di questa immensa magia Italo Pignatelli parla tra le pagine di Alla prima. Invito al teatro, edito dall’Istituto culturale del Mezzogiorno, una sorta di indicatore, o meglio di guida a fare teatro per tutti coloro che decidono di avvicinarsi a questo mondo. L’opera, quasi intima e delicata, si presenta come un viaggio nel teatro, attraverso le sua storia, i suoi generi, i suoi linguaggi, le sue strutture, e i suoi protagonisti, gli attori, quelli più visibili, ma anche tutti coloro che rendono possibile uno spettacolo teatrale, che danno vita a questa macchina magica, che lavorano nell’ombra, e senza i quali questa grande magia non potrebbe mai realizzarsi: registi, direttori di scena, scenografi, direttori delle luci, costumisti, truccatori, coreografi. Un breve viaggio che approda a quella che è l’idea dell’intera opera: l’utilità del teatro a scuola. Il teatro, dunque, come un bel gioco, dinamico, vario che educa, forma e socializza. E il ruolo formativo del teatro nella scuola, a partire da quella elementare, dove il teatro è veramente un gioco, fino alle superiori, dove la lettura dei testi diviene più critica e dunque maggiormente formativa, si traduce anche nel supporto a quegli alunni timidi, che hanno qualche disagio, o a quelli stranieri per superare le difficoltà di inserimento in un contesto che è loro del tutto estraneo.

Ecco perché Pignatelli, riprendendo il pensiero di Lewin, vede nella recitazione un mezzo indispensabile per lo sviluppo e la conoscenza di sé. La recitazione è senza dubbio un lavoro di gruppo, ma è anche una ricerca di espressione individualistica. Ed è per questo che al regista è affidato un compito di grande importanza: egli da vero e proprio Mastro Geppetto deve lavorare con i suoi tronchi, portando alla luce il loro io più intimo.

Passo dopo passo, tra cenni storici e consigli personali, Italo Pignatelli ci accompagna per mano in questo viaggio, facendoci sentire, fosse anche per una sola volta nella vita, il desiderio di farne parte, di provare sulla propria pelle la magia del teatro dalle sue varie angolazioni. Di entrare in questo mondo fatto di niente, ma che ha tutti i sogni che un regista, un attore o uno spettatore può sognare.

Italo Pignatelli, Alla prima. Invito al teatro

Ed. Istituto culturale del Mezzogiorno (2007)

pp. 95 – Euro 10

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